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Laura Pigozzi, psicoanalista

Appassionata di umanità

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Ogni psicologia è psicologia sociale: la salute psichica dei soggetti esprime il livello di umanità raggiunto

cura

Il Valore
di prendersi cura

Sono appassionata di umanità perché ne vedo la ricchezza ogni giorno e il mio lavoro di psicoanalista e psicologa conferma che questa umanità esiste, si può dispiegare ed evolvere. La psicoanalisi aiuta le persone a prendersi cura di se stesse cercando di evitare la dipendenza dal terapeuta: il paziente, infatti, è messo in grado di interiorizzare un percorso di lavoro e nuove relazioni con gli altri con effetti che maturano anche dopo, a percorso concluso. La sofferenza psichica non va pensata come fosse una nevralgia da silenziare ma affrontata aiutando le persone ad avere consapevolezza etica della propria vita. Nel mio lavoro di psicanalista trovo ogni giorno confermata l’esistenza della potenzialità umana, seguendo i pazienti verso un punto di serenità possibile.
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Umanizzare
il collettivo

Grazie allo studio serrato e approfondito di Freud, Lacan, Dolto, Lou Salomé, e di tanti altri grandi psicanalisti, ho capito come la psicoanalisi sia anche una grande occasione sociale: tutta la psicologia individuale è anche psicologia sociale. I costumi di una società sono leggibili, così come lo sono i sintomi di un soggetto: esprimono il livello di umanità raggiunto e le possibilità di trasformazione sia del singolo sia del collettivo. Lacan dice che «l’inconscio è la politica» e i sogni dei pazienti recano ben visibili tracce dei traumi non solo personali ma anche collettivi. Se le persone sono messe in grado di esprimere i propri desideri, non solo potranno coltivare la propria creatività e le proprie passioni, ma potranno anche lavorare con interesse e ingegno, coltivare il proprio amore per l’ambiente e per gli altri, aumentando così il grado di umanizzazione del mondo.
cura

Il Valore
di prendersi cura

Sono appassionata di umanità perché ne vedo la ricchezza ogni giorno e il mio lavoro di psicoanalista conferma che questa umanità esiste, si può dispiegare ed evolvere. La psicoanalisi aiuta le persone a prendersi cura di se stesse cercando di evitare la dipendenza dal terapeuta: il paziente, infatti, è messo in grado di interiorizzare un percorso di lavoro e nuove relazioni con gli altri con effetti che maturano anche dopo, a percorso concluso. La sofferenza psichica non va pensata come fosse una nevralgia da silenziare ma affrontata aiutando le persone ad avere consapevolezza etica della propria vita. Nel mio lavoro di psicanalista trovo ogni giorno confermata l’esistenza della potenzialità umana, seguendo i pazienti verso un punto di serenità possibile.
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Umanizzare
il collettivo

Grazie allo studio approfondito di Freud, Lacan, Dolto, Lou Salomé, e di tanti altri grandi psicanalisti, ho capito come la psicoanalisi sia anche una grande occasione sociale: tutta la psicologia individuale è anche psicologia sociale. I costumi di una società sono leggibili, così come lo sono i sintomi di un soggetto: esprimono il livello di umanità raggiunto e le possibilità di trasformazione sia del singolo sia del collettivo. Lacan dice che «l’inconscio è la politica» e i sogni dei pazienti recano ben visibili tracce dei traumi non solo personali ma anche collettivi. Se le persone sono messe in grado di esprimere i propri desideri, non solo potranno coltivare la propria creatività e le proprie passioni, ma potranno anche lavorare con interesse e ingegno, coltivare il proprio amore per l’ambiente e per gli altri, aumentando così il grado di umanizzazione del mondo.
Sigmund_Freud

“Il problema fondamentale del destino della specie umana mi sembra che sia se e fino a che punto lo sviluppo della sua civiltà riuscirà a dominare le perturbazioni della vita collettiva provocate dalla sua pulsione aggressiva e autodistruttiva".

Sigmund Freud, Il disagio della civiltà
Sigmund_Freud
Sigmund_Freud

“Il problema fondamentale del destino della specie umana mi sembra che sia se e fino a che punto lo sviluppo della sua civiltà riuscirà a dominare le perturbazioni della vita collettiva provocate dalla sua pulsione aggressiva e autodistruttiva".

Sigmund Freud, Il disagio della civiltà
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Perché intervenire
nel sociale?

Animata da questa passione la mia vita non si riduce a uno studio con divano, poltrona e scrivania (e la mia cagnolina Noisette, una Shih-Tzu intelligentissima che è la mia grande assistente: d’altra parte anche Freud teneva il suo Jofi, un dolce Chow-Chow in studio, dunque mi sono autorizzata anch’io che, in confronto, non sono nessuno). Con i mezzi sociali di comunicazione cerco di sostenere attivamente la mia passione per l’evoluzione dell’umanità. La sento come una necessità. Pubblicare un post che parla di madri e di sorelle o un commento a un’opera d’arte o esprimere delle considerazioni su un caso sociale o parlare di voce e di canto, significa per me incarnare il “prendersi cura” anche in ambiti più estesi e con altri mezzi oltre a quelli della terapia individuale.

Community sociale e pubblica

Discutere e confrontarsi nei social.
NEW! Canale WhatsApp
In TV presentazione del libro Sorelle.
Tematiche attuali che suscitano attenzione.

Intelligenza Artificiale. l’etica dell’algoritmo.

Pigozzi, Cornaggia, Pisoni, Bardazzi – Troppa famiglia fa male

Radio RTL, Troppa famiglia fa male?

Rai tre Quante storie

Rai 3 Femminicidio e Rete femminile Agorà

 

Uscire dalle dipendenze affettive. Ascolta il Podcast :
Sito WebApple PodcastSpotify | Audible | Google Podcast
 

Ogni venerdì nei tuoi canali preferiti.
(qui sotto: un episodio in evidenza e gli ultimi tre pubblicati)

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Essere autori: scrivere di umanità per scrivere del mondo

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Essere autori è
scrivere libri

NEW! L’età dello sballo: Giovani, droghe, psicofarmaci, tra conformismo e dipendenza. Link in Amazon.

Essere autrice è stata una vocazione faticosa e necessaria. La bellezza di una pagina non è solo quella scritta, ma anche quella che ognuno può scrivere in se stesso. Scrivere è una metafora: ciascuno può diventare autore della propria esistenza, pur con tutti gli inciampi e le fatiche che questo lavoro comporta e con la sensazione di non essere mai padroni della pagina, così come nessuno è veramente padrone di se stesso. Eppure, scrivendo in sé o per gli altri, le cose cambiano, i rapporti si fanno più fluidi, i desideri diventano più concreti. Un autore può costruire etica e bellezza.
La prima forma di “scrittura” in me stessa e per il mondo è stata, sin da giovanissima, la mia voce che ho conosciuto, studiato e coltivato attraverso il canto. E ho formato cantanti, qualcuno persino di successo. La voce è importante anche in analisi: la voce di un analizzante, infatti, cambia man mano che si procede: quanto più egli trova o ritrova un proprio posto nel mondo e nelle relazioni con gli altri, tanto più la sua voce si arricchisce di toni e colori. E persino durante una seduta, quando sta per cogliere un link inedito tra le sue esperienze, un insight, un lampo di verità, la sua voce prepara questa epifania corrugandosi, cambiando di tono, increspandosi: la voce rivela prima ancora della parola che qualcosa sta per accadere.

Essere autori è insegnare canto

In alcuni casi, cantanti in formazione hanno sentito la necessità di intraprendere anche un percorso psicanalitico. Ma capita anche che soggetti in analisi desiderino poi intraprendere un percorso di conoscenza della propria voce, del canto, dell’improvvisazione e della propria creatività. Canto, voce e psicoanalisi hanno tra loro dei legami molto profondi di cui ho parlato e scritto più volte.

Essere autori è dipingere un quadro

Quando ne ho l’occasione, disegno e dipingo. Per lo più volti o corpi umani e, anche qui, l’umanità si rivela essere il campo d’indagine preferito del mio spirito. Le rare volte che dipingo paesaggi o quadri astratti essi rappresentano ugualmente degli spazi psichici umani.

Ho una passione sfrenata per i fiori nata da studentessa-fioraia al cimitero Musocco di Milano: lì ho imparato ad ascoltare chi resta. Lì mi sono fatta l’orecchio. In mezzo ai fiori e al dolore.

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Mia cara "pagina bianca"...

Aprire una pagina bianca è sempre una grande emozione. La passione per la scrittura è nata fin da bambina, anche componendo testi per canzoni. Ma le questioni del grande mondo mi hanno appassionato fin da subito: a nove anni, partecipai a un concorso per le scuole elementari e vinsi un premio regionale per il mio tema sullo sbarco sulla Luna. Ricordo ancora l’emozione di mia madre e di mio padre quando, nel grande salone della Banca del Monte di Pietà, in via Verdi a Milano, scandirono il mio nome, salii sul palco e mi consegnarono un assegno di ben diecimila lire! Ero come in trance, ma capivo che qualcosa di importante, che non comprendevo ancora, stava per segnare la mia vita.
Oggi la scrittura è per me un dialogo continuo con gli altri, la possibilità di sostenere il mio impegno, di raccogliere le voci delle persone e far giungere loro la mia. Ho scritto molti libri e articoli su argomenti che possono sembrare lontani fra loro: le famiglie, gli adolescenti, le matrigne, il femminile, le madri e i bambini, la voce, temi politici e sociali… Ma tutti sono guidati da una ricerca rigorosa nutrita dal sapere che la psicoanalisi mi ha regalato.
Laura Pigozzi con cappello estivo

Contatti e riferimenti

Laura Pigozzi, Psicoanalista, Psicologa Clinica, dott.ssa in Filosofia Morale, docente di canto e vocalità, membro del Bureau e Rappresentante italiana della Fondation Européenne pour la Psychanalyse, rappresentante italiana del Centre Recherche International Voix Analyse (CRIVA) di Parigi, rappresentante italiana di Lapsus de Toledo Espagna.