Vogue Italia se ne esce candidamente e colpevolmente con un articolo che rinfranca i figli che tornano a casa dai genitori, dicendo che non si devono vergognare.
A vergognarsi, infatti, dovrebbe essere la giornalista.
Non è una vergogna per i ragazzi, infatti: è un problema. Di quelli psichici.
Anche a una certa età i genitori possono essere una risorsa, ma da lontano, al telefono.
La cameretta da principessa, citata nell’articolo, in cui è bello tornare, mette i brividi.
A 28 anni ci si sposa o si va a convivere, a meno che tu non stia studiando da neurochiruga…. (e forse questa qui non ci torna a casa dei genitori).
La generazione boomerang è un termine ben scelto: regressione che torna indietro e colpisce il soggetto. Alla testa.
Articolo preso gratis dalla vostra versione americana? Sapete che in Italia è più dannoso che altrove promuovere certi concetti?
Volete definitivamente affossare la salute mentale dei nostri ragazzi?
E il modo in cui la giornalista cita Winnicott è non solo sbagliato ma anche fuorviante e pericoloso.