Maternità umana. La Madonna Sistina di Raffaello commentata dallo scrittore russo Vassilij Grossman.
“Perché il volto della madre non tradisce paura e perché le sue dita non stringono il corpo del suo bambino? Perché non fa nulla per sottrarre il figlio suo destino? Ella offre il bambino alla sua sorte, non lo nasconde. Né il bambino nasconde il viso nel seno della madre. Fra poco lascerà le sue braccia andrà incontro, scalzo, al suo destino…Tutto ci dice che l’uno dall’altra si staccherà, che non potrà non farlo, che la sostanza della loro unità, della loro fusione è proprio in quel separarsi.”
Questa è l’umanità dell’umano, quella che è sopravvissuta persino a Treblinka e che sopravviverà alle future guerre globali, secondo Grossman
L’umano potrà sopravvivere, sembra dirci lo scrittore, se sopravviverà una maternità che non stringe, che non sottrae il bambino al mondo e al suo destino – un destino non disegnato dal genitore – una maternità che potrà sopportare quello sguardo “adulto e strano” del bambino che affronta la propria vita. Comunque essa sarà.