Il video del banchiere di Torino che alla festa di fidanzamento ripudia la sua promessa, rea di avere confessato di sentirsi attratta da un altro uomo, anzi da altri e, a quanto pare, tutti ben posizionati, ha fatto molto scalpore.
Che dire?
La donna è stata fortunata: forse c’era poco amore nel suo futuro ricco e attempato sposo ma tanta arroganza, sadismo, e narcisismo ferito.
Possibile che lui non sapesse di aver giocato la partita del suo “amore” sul lato della protezione economica?
Accorgersi che essa non basta è stato insopportabile per lui. Incomprensibile e quindi si è mostrato col suo fogliettino cattivo. Eppure si dovrebbe saper che il corpo dice sempre la verità.
Anche lei è stata al gioco perverso, anche lei sembra essere – almeno nel racconto di lui – una manipolatrice dell’ambiente circostante, e la scuserei poco perché sembrava cercare non un amore adulto, ma il papà che avrebbe pagato e sopportato qualunque cosa pur di tenere la figlia con sé. Un papà paternalista che difatti poi le ha detto che avrebbe potuto riprenderla al lavoro, forse solo per soggiogarla e controllarla. Lui sembrava non del tutto cosciente che questo suo gesto, in apparenza generoso, rivelava la natura prettamente economica del loro contratto matrimoniale.
La signora, pare di capire, cadrà comunque in piedi. Dispiace per lei per la visibilità virale del video: tuttavia se fai una vita in vetrina questo ti può capitare, nel bene e nel male.
Ben altre sono le situazioni della violenza economica sulle donne, argomento di cui parlerò a ottobre in una tavola rotonda, con avvocate ed economiste.