Per Freud la suzione voluttuosa del neonato è il primo stadio della sessualità infantile. “Il succhiare con delizia è collegato a un completo assorbimento dell’attenzione, e produce o l’assopimento o anche una reazione motoria, una specie di orgasmo” (Freud, 1905)
E’ una osservazione che andrebbe affissa nei reparti maternità di ogni ospedale, per segnalare come stanno le cose, per aiutare le madri a capire cosa c’è in gioco nell’allattamento, a protrarlo quanto necessario, senza costruirvi sopra deliri immaginari che non tengono sufficientemente conto della vita del corpo del bambino (e della madre). I bambini non sono angioletti, ma nodi pulsionali.
Non aggiungo altri commenti se non che io, in “Mio figlio mi adora” – un libro giudicato urticante – sono stata più lieve di Freud, eppure qualcuno si è risentito.
Quadro di Eugéne Carrière in mostra all’esposizione “Freud. Dallo sguardo all’ascolto”. Musée d’arte et d’histoire du judaïsme di Parigi, fino al 10 febbraio 2019
lp