Questa invenzione del 1872 è nientemeno che un analizzatore del suono della voce a fiamme manometriche. Il suo inventore si chiamava Rudolph Koenig.
L’apparecchio permette di visualizzare lo spettro di un suono scomponendolo in bande di frequenza. Quando si emette la voce davanti all’apparecchio, l’aria contenuta in ciascuno dei cilindri vuoti, o risuonatori, entra in vibrazione e modula il flusso degli ugelli del gas. La risonanza acustica in questi cilindri (a sinistra) fa variare l’altezza delle fiamme, e così lo spettro acustico è osservabile grazie al sistema di specchi rotanti (a destra).
In mostra fino al 10 febbraio 2019 all’esposizione “Freud. Dallo sguardo all’ascolto”. Musée d’arte et d’histoire du judaïsme di Parigi.
L’uomo ha sempre voluto “vedere” la voce, a differenza dell’immagine, la voce è così sfuggente. Tenere la frustrazione di un suono che è “in perdita” invece che “in guadagno” come l’immagine, è la vera questione della voce. lp